martedì 25 dicembre 2018

Conclusioni e sintesi del viaggio

Eccoci giunti alla fine di questo intenso viaggio intorno all'orologio, che ci ha permesso di evadere dai propri schemi mentali riuscendo a sviluppare la visione laterale, il pensiero divergente, e la creatività, arricchendo contemporaneamente il proprio bagaglio culturale e spaziando in ogni ramo del sapere. Viene quindi proposta una sintesi del percorso intrapreso varcando i limiti imposti dalla cronologia di pubblicazione, potendo così navigare nel blog esplorandolo in tutte le sue sfaccettature e potendo notare anche alcune storie d'infanzia, e non, del sottoscritto.
Ormai in ogni casa e su ogni polso è presente almeno un orologio di qualsiasi materiale e tipologia, il quale permette il nostro orientamento nella quarta dimensione. Abbiamo cercato di analizzare l'orologio in ogni campo dello scibile, come per esempio nella musica, nella letteratura e provando a interpretare il concetto di orologio cogliendolo da ogni direzione, lasciando il libero spazio alle curiosità(molte altre ancora). Lungo il percorso ci siamo dovuti imbattere in molti argomenti (approfondimenti disponibili nella "Bibliografia" nel lato destro del blog, appena sotto le "Etichette") potendo scrutare l'evoluzione degli orologi, come questi siano stati diffusi e come siano stati interpretati nell'arte e quindi dalla visione dell'artista.
Nell'epoca attuale molti di noi sono sopraffatti dal ticchettio dell'orologio e quindi dal tempo, dall'affanno che questo può provocare e dagli impegni quotidiani, non riuscendo così a godere pienamente degli attimi vissuti nel presente. Mentre si ha una concezione diversa del tempo nelle filosofie e vite orientali come discusso nel seguente video



"L' eternità di ogni cosa (anche tua!): l'illusione del tempo tra scienza e filosofia"


Questo rapporto dell'uomo col tempo, e quindi con l'orologio, è soggetto di molti film e romanzi, ed è sempre stato spunto per i proverbi e detti popolari.
Inoltre questo itinerario ci ha permesso di notare le funzionalità e le innovazioni dei nuovi orologi, con un occhio critico verso la storia di chi ha avuto la passione e la determinazione di investire nell'orologeria e di chi ne ha compreso la bellezza sia estetica che funzionale.
Personalmente son rimasto sbalordito dall'assegnazione dell'oggetto, di come questo "cascasse a pennello" e di come mi rappresentasse, non solo per la ricchezza dei contenuti e dei rifermenti nel Web ma anche e soprattutto per il suo valore simbolico. In merito consiglio la lettura del libro "Il caso non esiste: Perché le cose più incredibili accadono tutti i giorni "(di David J. Hand) trasmettendo pienamente ciò che ho provato al momento dell'assegnazione e dando uno spunto di lettura per nuove ricerche.

Spero che questo blog abbia lasciato un seme in ogni lettore; un seme che alimenti la curiosità e che ci possa far capire l'importanza della cultura e della visione laterale.

In seguito si ha una mappa concettuale che illustra interamente il blog:


martedì 18 dicembre 2018

Effetto Oddball e la percezione del tempo

È noto che quando, all'interno di una serie di immagini identiche presentate a intervalli regolari su uno schermo, ne compare una diversa, la durata di quest'ultima viene percepita come più lunga rispetto alle altre. Si tratta del cosiddetto "effetto oddball" ("eccentrico"), che viene spesso spiegato attraverso il cosiddetto "modello dell'orologio minimalista", basato sull'idea di un pacemaker interiore e di un "contatore" annesso che si accenderebbe e spegnerebbe in corrispondenza di ciascun evento. In base a questo paradigma, la comparsa di un'immagine diversa, proprio perché inaspettata, provocherebbe un'accelerazione nel ritmo del pacemaker, e il numero di pulsazioni registrate corrisponderebbe a una durata percepita per l'evento maggiore di quanto non sia in realtà. Una scoperta interessante riguarda l'importanza del numero 3 nella percezione del tempo. Non soltanto "il ritmo del parlato si basa su una struttura di tre secondi" , ma un intervallo di 3 secondi è anche quello entro cui riusciamo a mantenere qualcosa nella memoria senza annotarlo o affidarlo alla memoria a lungo termine. È stato dimostrato che il confine più definito nel nostro modo di giudicare periodi temporali diversi è fra i 3,2 e i 4,6 secondi.
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domenica 16 dicembre 2018

Il tempo è realtà o illusione?

Il fisico italiano Davide Fiscaletti e l'ingegnere sloveno Amrit Sorli hanno pubblicato quattro articoli sulla relatività speciale nella rivista americana “Physics Essays”, edita dall’American Institute of Physics. Il risultato della loro ricerca sorprende per la semplicità intuitiva della soluzione: "il tempo che noi misuriamo con gli orologi non è altro che una sequenza numerica di cambiamenti, un ordine numerico, una quantità matematica. In altre parole, non esiste come dimensione fisica"(approfondimenti 1 2).


venerdì 14 dicembre 2018

L'orologio su Marte


La missione Rover Express su Marte inizia a muovere i suoi passi sul pianeta rosso alla ricerca di quelle risposte che hanno assillato l'umanità per decenni: c'è vita su Marte? Nell'attesa di capire se le nostre aspettative (sull'esistenza di forme di vita su un altro pianeta del sistema solare) siano soddisfatte da dati scientifici, c'è già chi sulla vecchia e amata terra si attrezza per il futuro sotto il profilo commerciale.

Garo Anserlian fa di mestiere il gioielliere specializzato nella costruzione di orologi. Ha una piccola azienda in California tra le colline di Montrose a poche miglia dal Jpl, il Jet Propulsion Laboratory dove lo staff della missione scientifica segue minuto dopo minuto il lavoro dei robot sul suolo marziano.
All'orologiaio è venuta in mente la produzione di un singolare prodotto: un orologio che sia sincronizzato con il giorno marziano. Sul pianeta rosso il giorno è più lungo di 39 minuti, quindi non 24 ore, come sulla terra, ma 24 ore e 39 minuti.

martedì 11 dicembre 2018

L'orologio atomico diventa 3D

I ricercatori dello statunitense NIST hanno realizzato un orologio atomico basato su un reticolo tridimensionale cubico di atomi di stronzio mantenuti a bassissima temperatura. Si tratta di un notevole progresso rispetto alle architetture lineari usate finora e garantisce prestazioni eccezionali in termini di precisione nella misurazione del tempo.


domenica 9 dicembre 2018

La storia del Big Ben


ll termine Big Ben deriva dal soprannome di Sir Benjamin Hall, membro della camera dei comuni e ingegnere supervisore dei lavori per la ricostruzione del parlamento, a seguito di un devastante incendio del 1934, detto Big Ben per la sua imponente mole.
Il 31 maggio 2016 corre il 157° anniversario del primo rintocco. Da allora la campana più grande, del peso di 13,5 tonnellate scandisce le ore, mentre le più piccole suonano una melodia composta da William Crotch, per la torre della chiesa Great St Mary’s dell’Università di Cambridge, udibile ad ogni quarto di ora, fino a 2 chilometri di distanza dalla torre.
Le campane dell'orologio suonarono per la prima volta il 31 maggio 1859. Il Big Ben però si fratturò nel settembre dello stesso anno a causa dell'utilizzo di un martello troppo grosso. Dopo tre anni venne riparata. Il danno è peraltro l'origine del suo timbro caratteristico.

Al momento dell'inaugurazione il Big Ben era la campana più grande delle isole britanniche e tale rimase fino all'inaugurazione nel 1881 della "Great Paul" (del peso di 17 tonnellate) ubicata nella Cattedrale di San Paolo.

venerdì 7 dicembre 2018

L'orologio e "l'uomo sveglia"

Prima dei cellulari e degli orologi da comodino, svegliarsi al mattino era questione di "colpi". Quelli che dava alla finestra la "sveglia umana", ovvero una persona che girava per le vie della città e bussava alle finestre della gente che gli aveva affidato l'incarico il giorno precedente. I ferri di questo mestiere ormai perduto erano bastoni molto lunghi, per arrivare a bussare ai piani superiori, e cerbottane. Ad inventare il lavoro della sveglia umana("Knocker-up") fu Mary Smith, una donna londinese vissuta nella seconda metà dell'Ottocento.